Il Teatro Massimo di Cagliari ospite nel suo ricco programma , scelto da il Teatro di Sardegna, uno spettacolo davvero inusuale che consiglio a tutti: Nachlass, realizzato da Rimini Protokoll.
La parola tedesca Nachlass indica l’insieme dei beni materiali e immateriali lasciati in eredità da chi muore. Otto stanze perfettamente curate e personalizzate negli allestimenti contengono la vita di chi ha lasciato quel simbolico luogo in un gioco di presenza/assenza. Ascoltiamo le loro voci, vediamo le loro immagini e tocchiamo i loro oggetti ma loro, per varie ragioni non sono più lì.
Non si tratta solo di una riflessione sulla vita, il fine vita e la morte ma piuttosto di immergersi in un non tempo altro dove solo l’empatia ci permette di recepire e interiorizzare i messaggi che queste persone ci hanno indirizzato. Il mondo vario nelle sue sfaccettature si affaccia a noi con la leggerezza del soffio, ci regala parole familiari, confidenziali, ne cogliamo l’essenza. Non c’è spazio per la tristezza, solo una nostalgia indefinita che è comunque segno di vitalità.
Noi visitatori ci scopriamo solidali, più vicini di quanto crediamo e ci sorridiamo, parliamo, annulliamo le distanze. Davanti ai bivi importanti a cui ci conduce la vita ogni differenza appare ridicola e ciò che manifestiamo sono davvero i bisogni primari come l’amore, l’affetto, l’amicizia e le nostre fragilità.
Nachlass non è solo un perfetto lavoro artistico, documentario e di allestimento scenico ma anche una impeccabile e originale macchina del tempo che ci aiuta a riflettere sul nostro modo di abitare il pianeta e di rapportarci agli altri.
Rimini Protokoll ci regala un raro momento di vera e intima meditazione, elegante, sussurrata, donandoci l’isolamento dalle urla e dalla storture del mondo esterno e consentendoci così di percepire ciò che veramente è importante per definirsi umani.
Per info e prenotazioni