Ancora qui, per amici, concerti, mostre. C’è un’aria particolare: tre giorni di sole consecutivi e temperature ideali per assaporare gli infiniti stimoli di questa città in continua evoluzione. Il Natale con la sua frenesia appare solo in determinati luoghi, nella zona del Duomo e nei negozi delle grandi catene, diversamente ce ne si può serenamente dimenticare. Il primo appuntamento è con il concerto dei First Black Pope e degli Hocico a Rozzano. Serata strana in realtà, con poco pubblico ma ottima compagnia. Il giorno dopo è la Triennale la nostra meta. Qui vediamo lo stupefacente mondo del design firmato Ettore Sottsass con la mostra “There is a Planet”. Mi colpiscono non solo le linee grafiche e la purezza dei materiali quanto soprattutto i pensieri, le riflessioni e la lucida analisi che fa del mondo e della professione di designer. La mostra è molto ben curata, con testi esaustivi e affascinanti e una grandissima quantità di pezzi tra fotografie, mobili, oggetti, complementi. Altro padiglione della Triennale altra meraviglia: la personale di Rick Owens “Subhuman Inhuman Superhuman” che racchiude memorabilia, bozzetti, oggetti del celebre stilista in bilico tra demi monde e jet set. L’enorme quantità di abiti scultura esposti mostra tutto il genio avvenieristico dello stilista e ne amplia la percezione artistica grazie ai video delle sfilate performance proiettati a tutta parete. Estro e follia si intrecciano in costruzioni che attingono dal mondo classico ma si proiettano in un futuro (prossimo?) in cui creature androgine si muovono con grazia sulla terra.
Il pranzo a base di Ramen ci lascia soddisfatti molto più delle vie dello shopping. Concludiamo la serata con una cena magnifica all’Osteria dal Verme.
Il giorno dopo è Palazzo Reale ad attrarci con Caravaggio e Lautrec. Il primo che scegliamo di vedere è proprio Lautrec la cui esposizione si rivela più interessante del previsto. Infatti una grande attenzione è posta nel racconto delle vicende familiari, che in parte ignoravo. Scopro così che il suo handicap è congenito, per esempio, e che nn era l’unico membro della sua famiglia ad esserne afflitto. L’artista che ha raccontato la bella vita parigina senza tralasciarne gli scandali e gli aspetti più voyeuristici si mostra in tutta la sua forza. I manifesti, i bozzetti, i quadri consegnano il mondo parigino alla storia attraverso il pennello di un uomo tra i più bizzarri che l’arte abbia conosciuto.
Caravaggio è impraticabile, code lunghisime e meste addette allo smistamento non garantiscono l’ingresso a tutti, così rinunciamo perchè tanto di lì a poco ci attende il rientro a casa.