La Sardegna è in lutto, oggi è venuta a mancare una delle colonne portanti della cultura nostrana: Pinuccio Sciola, l’artista scultore e visionario che ha fatto ascoltare a tutto il mondo la voce delle pietre, si è spento.
Persona sensibile, accogliente, generosa e dalla tempra fortissima, ha affrontato il male che lo ha colpito continuando a lavorare e mantenendosi aperto al mondo, un mondo che lo ha amato e apprezzato per le sue creazioni originali e magiche. L’uomo che ha rivelato l’anima delle pietre lascerà un vuoto nel panorama dell’arte internazionale ma soprattutto nella sua terra e nel paese di San Sperate che anche grazie al suo enorme contributo è salito agli onori delle cronache come Paese Museo.
Da Pinuccio si poteva sempre fare un salto, un bicchiere di vino e un pezzo di formaggio erano sempre pronti da offrire mentre si passeggiava tra le sculture magnifiche del suo laboratorio, eseguiva concerti estemporanei cone le sue pietre sonore per i visitatori, armato di archetto o delle sole mani. Attento alla questione migranti ha lanciato un segnale forte realizzando un monumento funebre in loro memoria e creando anche i semi della pace, grandi pietre lavorate in forma di seme, elemento fragile ma simbolo della necessità di rinascita e di speranza.
La sua arte ha raccontanto tanto della Sardegna liberandola dagli stereotipi e dai luoghi comuni e facendo apprezzare l’isola in tutto il mondo, e di questo la Sardegna gli sarà sempre grata.