La casa editrice Arkadia ha dato alla luce una interessante collana intitolata Historica paperbacks che ha il duplice scopo di pubblicare lavori inattaccabili da un punto di vista scientifico ma finalmente redatti con uno stile agile e comprensibile anche ai non specialisti ampliando quindi notevolmente il bacino dei lettori. La collana comprende volumi sulla storia, le religioni, le tradizioni, l’arte e l’archeologia trattati da esperti e appassionati del settore.
La mia compagna, Francesca Mulas, archeologa specializzata e giornalista del quotidiano sardo Sardiniapost, ha partecipato alla collana con la pubblicazione intitolata La Sardegna nuragica – società, religione, vita quotidiana.
Un libro a mio avviso di cui c’era la mancanza e che sta ricevendo il plauso del pubblico ma anche degli addetti ai lavori. Non lo dico certamente per via dei rapporti personali tra di noi ma perchè davvero è da apprezzare la precisa e rigorosa indagine alla base della stesura del libro, dovuta agli studi, all’esperienza sul campo e alla bibliografia nota e meno nota intorno ad un argomento quanto mai attuale.
Perché reputo fondamentale questo libro? Perché tra le tante e corpose pubblicazioni sul periodo nuragico nessuna è veramente aperta ad un lettore non archeologo. Pagine e pagine chiare per l’elite degli archeologi ma tremendamente assurde per tutti gli altri. L’incomunicabilità di questo lavoro è stata causa di una diffusione sempre più ampia di ciarlatani che si spacciano per archeologi o denigrano la professione, proponendo teorie astruse e ridicole. Ma si può davvero parlare di archeologia a tutti?
Francesca lo fa, sganciandosi dalle polemiche e costruendo la sua pubblicazione in modo chiaro ma rigoroso per sezioni che affrontano i grandi temi come l’architettura, la vita sociale, le credenze religiose basandosi sui fatti, cioè sui dati di scavo e le intuizioni dei professionisti che hanno indagato la Sardegna. Il panorama offerto spazia da Nord a Sud toccando i principali esempi dei villaggi nuragici in modo scorrevole e con un linguaggio che ha il pregio di essere scientificamente corretto ma allo stesso tempo estremamente comprensibile. L’archeologa ha mediato con la giornalista e il risultato è alla portata di tutti.
E’ un libro agile, un centinaio di pagine, ottime a mio avviso come compendio allo studio universitario e ancor più adatto alle scuole per rendere le nuove generazioni più consapevoli di uno dei periodi più vitali ed interessanti che la nostra Isola ha vissuto e che ci ha lasciato un’eredità fondamentale per la nostra identità culturale.
Nell’ultima parte Francesca si affaccia nel dibattito tra professionisti del settore e amatori inserendosi con discrezione non polemica e sottolineando come qualsiasi teoria debba basarsi su dati di scavo e fatti scientifici e che nonostante possa solleticare la fantasia con iperboliche suggestioni queste vadano accantonate qualora non supportate da prove.
La Sardegna nuragica – società, religione, vita quotidiana è anche un ottimo modo per far conoscere la nostra Isola agli stranieri, un modo corretto, rigoroso e rispettoso di parlare delle nostre origini scevre da folklorismi e sciocche fantasie.