Scrivo dopo parecchio tempo, questi mesi sono stati piuttosto impegnativi per molti versi e nonostante tante cose del mondo, ma anche personali, mi spingessero a riflettere e comunicare ammetto che mi è mancata la voglia oltre che il tempo. Le ragioni sono tante: abbiamo cambiato casa…con tutto ciò che un trasloco dopo 12 anni passati nello stesso posto comporta, abbiamo restaurato la casa nuova e abbiamo dovuto, come dire, acclimatarci. Gran parte delle mie energie sono state assorbite da questa attività, ne sono felice anche perchè ho scoperto quanto può essere bello restaurare i mobili, dipingere le pareti, creare materialmente lo spazio in cui si vive. Detto ciò non sono mancate comunque le cose interessanti, tra spettacoli a teatro, scoperte musicali e nuovi progetti espositivi ma devo dire che li ho vissuti come ovattati.
Dalle stragi di Parigi all’attuale sconcerto che mi provocano le discriminazioni delle persone che promuovono il family day e simili nefandezze razziste mi ritrovo sempre più spesso a pensare alla follia senza spiegazione alcuna della creatura uomo. Unica (per fortuna) sulla terra a infestare un pianeta altrimenti bellissimo con le sue azioni irrazionali dettate da comportamenti pericolosi, egoisti, a volte tendenzialmente o potenzialmente suicidi.
Tutta questa massa di eventi sconfortanti mi ha privato di un po’ di leggerezza, delle verve ironica utile a mettere nero su bianco un’opinione, anche banale, su un qualsiasi fatto personale o universale. Ho avuto la sensazione che continuare a esprimersi sia in realtà un modo per sfogarsi ma che il mondo non abbia bisogno del nostro singolo sfogo già impegnato come è a non implodere.
Come sempre mi accade, leggendo i tuoi scritti trovo una delicatezza e un senso di analisi della realtà profondi. L’etica e l’umorismo scorrono sui fatti rimanendo lontani da meschini luoghi comuni che , nella mia visione, avviluppano il mondo artistico ed intellettuale.
Dunque rifletto e sorrido, mi commuovo e mi rassicuro perché qualcuno a Cagliari è intellettualmente onesto e culturalmente preparato.
Continuerò dunque a leggere le tue riflessioni sentendosi così meno sola in un mondo che mi spaventa alquanto.
Alessandra
Alessandra che dirti? Nonostante non pensi affatto di meritare un complimento così bello quale è quello che mi hai rivolto non posso che ringraziarti perchè avverto il tuo stesso senso di oppressione a volte e parole come le tue mi trasmettono una grande forza per affrontarlo. Grazie di cuore.