Discoteche, droghe e ipocrisie italiane

Quanto inutile vociare e soprattutto quanta ipocrisia nell’affrontare l’ennesimo morto per ecstasy. La scelta del questore che ha chiuso il Cocoricò di Rimini, discoteca che impiega circa 200 lavoratori, è di una inutilità sconcertante. Si è voluto dare un bel segnale forte alle mamme che sotto l’ombrellone leggono il giornale e dicono “così si fa” ma di fatto non si risolve minimamente il problema. Concordo sul fatto che le strutture come questa debbano avere sempre presente personale medico esperto, buttafuori vigili e periodiche pulizie nei confronti di sospetti spacciatori in modo da scoraggiarne l’attività. Ma la verità è che le persone possono assumere droghe nella loro macchina, comodamente sedute in auto prima di entrare nel locale e poi collassare in pista (così come fanno caricandosi d’alcool per non spendere al bar) rendendo quindi vano ogni tipo di controllo all’ingresso. Quindi la chiusura è a mio avviso non solo ingiusta ma ridicola perché non va al cuore del problema e cioè chiedersi perché sempre più gente prenda schifezze per sentirsi meglio.

Proibire, reprimere, vietare non serve a niente se non, nell’immaginario dei ragazzini, aumentare l’adrenalina per il senso di trasgressione e pericolo a cui si va incontro. Magari sarebbe più utile fare informazione come si deve nelle scuole e non demonizzare un luogo perchè alla fine un posto vale l’altro. Magari sarebbe anche il caso che i figli li facessero persone in grado di educarli e non che li buttino al mondo così semplicemente incrociando le dita ma qui mi dilungherei troppo. Forse poi bisognerebbe chiedersi come mai tra i consumatori abituali di anfetamine e cocaina ci sono parecchi professionisti adulti, anche affermati, in ogni campo: chirurghi, avvocati, docenti. Questo non significa nulla? Se anche il ragioniere medio consuma droghe forse il problema sta nella società e non nelle discoteche. Ma certo chiudere un locale per l’autorità di turno è molto più semplice che affrontare insieme a chi di dovere gli annessi e connessi che portano al consumo di sostanze stupefacenti.

Questo binomio inscindibile discoteca/droga poi mi ha sempre infastidito. Io ho sempre frequentato discoteche da ragazzino e anche diversi rave da più grandicello senza mai sentire la necessità di prendere niente che non fossero due energy drink o un paio di birre. A me piaceva ballare e andavo a ballare. Non a sballare. Non mi son mai messo alla guida in condizioni da non poterlo fare né mi son mai ridotto in condizioni tali e non per questo mi sento un santo. Si può andare a un rave o ad una serata e godere della musica, degli amici e dell’atmosfera senza necessariamente consumare niente se non le suole delle scarpe in pista. La droga è ovunque, non solo nelle discoteche e se lo Stato Italiano non si sveglia il risultato sarà una marea di locali chiusi (con nuovi disoccupati a spasso) e persone che sono ugualmente drogate ma altrove, con buon a pace delle mamme sotto l’ombrellone.

Pubblicità
Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con , , , . Contrassegna il permalink.

2 risposte a Discoteche, droghe e ipocrisie italiane

  1. pagurina9 ha detto:

    Hai interpretato perfettamente il mio stesso pensiero, non sono le discoteche il vero male, ma le persone…..

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...