il Premio Alziator a Cagliari

Quello che leggete è il resoconto di una serata per me molto importante, mio padre (Giorgio Pisano) con il suo ultimo libro “La verità imperfetta” ha vinto il premio Francesco Alziator, il più prestigioso per la narrativa e la saggistica in Sardegna. Non è il suo primo libro, ma è il primo che partecipa ad un concorso quindi sediamo in platea nel Teatro delle Saline a Cagliari in attesa che i giudici si pronuncino. Il teatro è gremito di pubblico, il pubblico più maleducato che io abbia mai visto. Anziani che non smettono di scartocciare caramelle, parlare tra di loro, far squillare cellulari, alzarsi e uscire sbattendo le porte. Sono basito. Dopo avere distribuito insulti e minacce quanto basta per zittire almeno i cafoni più vicini al mio posto mi concentro sull’evento. Orribile è la definizione che mi viene in mente per prima. Non ho mai visto un’accozzaglia di cose senza senso tanto mischiate in vita mia. I libri quasi non vengono nominati e rimangono marginalissimi sopraffatti da performance canore molto discutibili, gaffes di ospiti e presentatore pressochè continue fatte le dovute eccezioni, launeddas (bellissime per carità ma cosa c’entrano?), ringraziamenti infiniti l’uno con l’altro per un bel concerto di ce la cantiamo e ce la suoniamo, insomma una manifestazione vecchia e disordinata ma soprattutto incoerente. Felice parentesi è l’elegante performance con le pietre sonore di Pinuccio Sciola, breve, concisa, magica. Come ho detto la letteratura resta a margine di queste esibizioni. Dei libri in gara non vengono neanche letti brevi estratti che invoglino il pubblico ad acquistarli (semmai si potesse convincere questo pubblico ad assorbire un po’ di cultura e già che ci siamo di educazione). E quando finalmente dopo tre interminabili (e dico tre) ore di inutili ammenicoli si arriva alla premiazione dei finalisti saggistica e dei finalisti narrativa la sala è semi vuota, esausta dalla lunghezza e dalla noia infinita che gli son state inflitte. Forse sarebbe il caso di rivedere il premio Alziator in modo che non sembri un siparietto tra amici e acquisti invece lo spessore che merita. Apprezzabile il discorso di apertura della fantastica Nereide Rudas, una roccia, un esempio, al quale mi appello perché prenda le redini di un concorso che è storia integrante della nostra terra e non merita di finire così. Mi appello anche a Lelio Lecis, acuto e abile gestore del Teatro perché si ripristini l’antico e mai troppo pianto uso delle maschere che accompagnano fuori dalla sala i visitatori non interessati e molesti. E questo vale anche per una geniale donna che ha avuto l’ardire di portare un bambino piccolissimo ad un evento cosi, povera creatura, ovviamente non ha fatto altro che strillare e parlare e piangere. Credete che la “signora” si sia scomodata ad uscire dalla sala”? Ma noooo…sono bambini…cosa vuoi farci.

Pubblicità
Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

2 risposte a il Premio Alziator a Cagliari

  1. richi ha detto:

    non ero presente, ma dopo che ho letto il tuo resoconto è come se ci fossi stato. A teatro (per non parlare del cinema) la maleducazione serpeggia pericolosa nonostante le maschere. Proprio domenica, al Massimo, la maggior parte delle persone del pubblico si è alzata per andarsene quando ancora gli artisti erano sul palco. Stiamo parlando di persone cresciute con “l’educazione di una volta”. 😦

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...