Agosto in Valtellina è un paradiso: la temperatura a misura di essere umano, sconfinati paesaggi di un verde mai visto e ottimo cibo hanno reso la permanenza a santa Caterina Valfurva indimenticabile. La casa splendida che gli amici Sara e Andrea ci hanno messo a disposizione guarda al bosco e alla montagna con vista fino alle cime innevate. Quando la mattina presto si esce nella veranda le nuvole son talmente basse (o noi siamo talmente in alto) che il paese sembra avvolto da una fitta nebbia in cui si sente solo il Frodolfo, il grande fiume agitato che attraversa l’abitato. Tantissime le escursioni e le passeggiate, percorsi che arrivano fin quasi ai tremila metri, attraverso le montagne, le foreste che diradano fino a divenire distese di erica e muschi, visite alle trincee della guerra dove disgraziati soldati portavano a spalla e senza alcuna protezione pesantissime armi e rare provviste. Si cammina costeggiando i ghiacciai, attraversando ponti tibetani sospesi sull’acqua, a piedi o con la cabinovia panoramica. Il ghiaccio ad alta quota assume colori inimmaginabili che variano dal celeste al violetto. L’aria fresca si lascia respirare con gioia. Arrivati alle mete dopo i percorsi si mangia nei rifugi la buonissima polenta con i porcini, i pizzoccheri, le torte alle more selvatiche e si bevono il taneda, il genepy e le grappe tipiche. Un’emozione vedere le marmotte giocare e nascondersi nelle tane all’arrivo dei gheppi, il topino di campagna che saltella fino al suo nido, accarezzare mucche e cavalli che girano liberi per i pascoli. Il tempo ci assiste sebbene imprevedibile talvolta e nell’unico giorno in cui viene predetto il diluvio decidiamo di andare alle terme vecchie di Bormio: un luogo magico di impianto romano e poi medievale che negli ’20 ha aperto come stabilimento organizzato. Qui, tra un bagno nelle acque termali, le varie saune aromatiche con vista sulla montagna e un pranzo leggero ci dimentichiamo di ogni cosa. Usciamo ore e ore dopo, a tarda sera, rigenerati completamente e rapiti dalla bellezza del bagno nella piscina all’aperto, o della permanenza nella tinozza in legno alimentata ad acqua calda e sospesa sulla vallata. La cittadina di Bormio, votata al turismo come tutta la Valtellina, è molto carina, con tanti negozi e locali pieni di festanti stranieri. Andiamo allo storico bar Braulio dove tra un buffet e parecchi drink si discutono i percorsi da effettuare il giorno dopo. E’ molto difficile sintetizzare colori, sapori, sensazioni e idee maturati in questa permanenza. C’è stato anche un pizzico di vera avventura quando la protezione civile ha bloccato la strada di ritorno a casa per via di una frana e in piena notte abbiamo dovuto attendere le jeep di soccorso per rientrare da percorsi alternativi pericolosi e non praticabili da inesperti. Siamo anche andati ad un cinema a vedere Maleficent. Qui ci siamo stupiti di come il tempo si fosse fermato: arredi anni ’70 e personale anni ’70, grande e preoccupante affluenza di teenagers come era prevedibile ma ciò che non poteva esserlo è stato il rigore monastico con cui tutti questi ragazzini hanno assistito al film. Al termine della pellicola applaudono. Noi restiamo a bocca aperta. Altro particolare curioso sono i supermercati gremiti di gente al punto da farli sembrare discoteche. Sarebbero veramente tante le cose da raccontare, troppe per farle stare tutte qui senza risultare prolisso o noioso. So per certo che voglio tornare in questi luoghi.
le foto sono in parte scattate da noi in parte da Andrea e Sara