Ho divorato il libro Creature Simili (edito da Agenzia X) in due soli giorni tanto era il fascino che ha esercitato su di me. Il lavoro di ricerca, indagine e “analisi” di Simone Tosoni ed Emanuela Zuccalà sulla nascita e l’evoluzione del movimento Dark a Milano (ma in linea più generale in italia) ha dell’incredibile. Intanto per la grande capacità di rapportarsi con un tema estremamente complicato che abbraccia non solo un contesto storico ormai lontano come gli anni ’80 ma anche le implicazioni politiche, le dinamiche sociali, l’avvento dei nuovi media, il rapporto con la moda e l’anti moda, il tutto non fatto come una mano che cala dall’alto ma sgomitando in prima fila. Chi scrive sa e la differenza si percepisce. Bellissima l’idea di far parlare i protagonisti di quella scena e di tirare somme senza dare giudizi, consapevoli che il cambiamento e il mutare sono eventi ineluttabili a cui opporre grazia e consapevolezza. Ho amato ogni riga di questo libro che so già regalerò a molte persone che come me hanno vissuto solo da lontano certe esperienze mentre si son ritrovati catapultati in altre descritte in Creature Simili con grande affetto. Il Dark, ieri un movimento vero e proprio, fatto di coscienza politica (seppure quasi mai attiva ma ben consapevole delle sue origini e delle umane vicende) amore per l’arte, per la conoscenza, per la creatività, oggi quasi una maschera ridisegnata dal reparto marketing e inglobata a pieno titolo nel mainstream svuotata naturalmente di tutti i suoi significati meno smart e più “pericolosi”. Nel libro ci sono le lotte tra quelle che i sociologi di allora definivano tribù urbane, lotte violente a volte, le retate della polizia che giudicavano quegli abiti neri sovversivi, anarchici e dunque terroristi, le conquiste e la socializzazione che allora avvenivano vis a vis e non dietro l’anonima tastiera del pc. La conoscenza era tramandata e se volevi avere tutte le novità musicali o le dritte giuste non c’era altro da fare che esporsi e chiedere ai tuoi simili. Ci si riconosceva per strada, consapevoli che portare un vestito nero e le croci non era un vezzo ma un segno di distinzione, una sorta di richiamo che identifica la specie, perennemente in cerca di suoi simili per un confronto. Creature Simili è lo splendido nome dei Dark che provengono e iniziano a creare un vero movimento al Virus, il centro sociale di Milano fucina di idee, bands, fanzines che ha lasciato un segno indelebile nella cultura di chi quegli anni li ha vissuti da protagonista. Perchè mi sono così appassionato a questo libro? Perchè è la mia storia, descritta con la meraviglia e il sentimento con cui effettivamente la si viveva anche da noi in provincia. Essere Dark a Milano non era facile in quegli anni, figurarsi a Cagliari dove non esistevano valvole di sfogo come i concerti o le serate in discoteche come l’Histerika che qui si guardavano col cannocchiale con un misto di dolore e invidia. Per me, e per gli amici preziosi ancora adesso, che hanno seguito questo percorso, il Dark è stato soprattutto una formazione interiore, una spinta naturale a cercare spasmodicamente la letteratura, il cinema, l’arte e naturalmente anche la musica e la moda che più potessero rappresentarci. Muoversi a Cagliari con abiti neri quanto tutti erano fluorescenti o griffati dalla testa ai piedi era un rischio, insulti perenni per strada, a scuola, perfino all’università bisognava prima dimostrare di essere umani e poi magari anche di essere preparati per l’esame. Personalmente ho vissuto tutto questo come una sfida senza mai cedere. Io ero e sono così, lo sono sempre stato e questa forza mi ha permesso di andare avanti, cercando i miei simili (da cui spesso sono stato deluso), ma anche stringendo amicizie e amori eterni, viaggiando quando finalmente raggiunti 16 anni ho ottenuto il permesso di viaggiare da solo, accumulando conoscenza e coscienza del movimento di cui per istinto ho sempre sentito di fare parte, iniziando a radunare piccole folle e mettere sù serate, concerti e una fanzine. La stessa determinazione mi ha permesso di non dover mai rinunciare alla mia estetica che sempre è stata e sempre sarà etica, neanche nel lavoro, nonostante lavori col pubblico. Non mi dilungo oltre ma invito chiunque voglia avere una più chiara idea dell’origine del Dark a leggere questo libro veramente ben fatto. Invio agli autori il mio ringraziamento più sentito perchè con il loro lavoro mi hanno emozionato, ho sempre vissuto tutto questo come una bella avventura e loro me lo hanno ricordato in modo rigoroso e piacevole. Mi hanno anche spronato a fare un lavoro di ricerca di tutto ciò che prima con Into The Darkness poi con Darkness Elite ho svolto insieme alla mia compagna d’armi Francesca Mulas e altri collaboratori per animare la nostra città in tanti e tanti anni di impegno e sacrifici.
Once in the darkness always in the darkness.
Grazie
lo comprerò !!!!
ciao…è veramente ben scritto e molto ben strutturato!
Molto interessante …io gestisco una pagina facebook dedicata alla musica Post Punk e ovviamente alla Darkwave https://www.facebook.com/latexmoon?fref=ts e un blog http://www.latexmoon.com …dai un’occhiata troverai sicuramente molta bella musica 🙂 …comunque voglio segnalare questa tua recensione sulla nostra pagina…
Una Creatura Simile!!! 🙂
Grazie mille per il tuo commento….andrò a sbirciare la tua pagina dal fb della mia compagna (io non uso fb) molto volentieri…
Quella recensione è davvero scritta col cuore, ho mandato anch euna email agli autori 🙂
di niente…sbircia pure…