“Ulcere Nere”, le visioni grafiche di Andrea Pes all’Exmà di Cagliari

Non necessariamente per fare un viaggio in terre sconosciute è necessario prendere aerei e catapultarsi fuori dalle mete note, a volte basta sapersi immergere in un viaggio mentale, stimolato dalla vista e dall’udito, in grado di traslarci ad una dimensione altra, dove l’ovvio non è ovvio e dove realtà e trasfigurazione si sovrappongono fino a diventare indistinguibili. E’ questo il caso della mostra Ulcere Nere, che contiene anche il concept Nero abbecedario delle nere parole, ambizioso progetto grafico di Andrea Pes, presso il Centro Comunale d’Arte e Cultura Exma di Cagliari. Due sale ospitano i lavori di questo giovane artista che ha davvero tanto da comunicare. L’idea nasce dalla volontà di creare e illustrare un libro sul modello dei vecchi abbecedari scolastici che associavano le lettere a figure immediatamente riconoscibili. Andrea Pes propone la sua interpretazione selezionando parole scomode che riportano a realtà disturbanti, aspetti oscuri della vita, malattia, abbandono. Ad una prima impressione questo taglio noir può far pensare ad un qualcosa di opprimente e inquietante ma la purezza delle linee grafiche e la creatività non banale proposta nel percorso all’Exmà allontanano dalla malinconia dei soli contenuti. La sala che accoglie le illustrazioni dell’abbecedario si visita al buio, con la voce guida di Andrea Pes che non racconta le opere in modo freddo e impersonale, come reciterebbe una didascalia, ma fa in mdo di connettere chi ascolta e guarda, grazie ad una piccola pila, all’opera che ha davanti. Ecco che quindi emergono le motivazioni creative, i riferimenti cinematografici, letterari, artistici. Sfondi che ricordano gli esperimenti di pittura cinetica degli anni ’60, tratti che a volte sfiorano il fumetto, lessico che apre voragini di nuovi contenuti verso cui guardare, e cosa non comune, molti accenni alla vita personale dell’artista. Grande cura di ogni dettaglio nelle tavole in edizione limitata: grafiche raffinate, eleganti, in grado di smorzare i soggetti noir ritratti. Grande equilibrio nelle campiture in bianco e nero che in qualche caso, come nei Cani molecolari rivelano dettagli di colore rosso. Blocchi di colore bianco e nero, monolitici e assoluti si intersecano con segni sottili, particolari minuziosi e tridimensionali. Il senso del dramma aleggia su queste opere ma in modo misurato, mai esacerbato e scioccante mantenendo una dignità formale e contenutistica frutto di ore e ore di lavoro. La seconda sala ospita opere meno recenti ma coerentemente legate per tanti aspetti alla produzione contemporanea di Andrea Pes. Ci sono più colori in questa serie, lavori più vicini al mondo del fumetto d’autore (uno per tutti Ranxerox) e alla grafica pop, ma anche accenni a tecniche particolari come l’incisione nello splendido e originalissimo lavoro Black dog. Accenni ad un raffinato  horror alla Lucio Fulci ne S’accabbadora, La stanza con lo specchio che urla e Voodoo vicine per colore e sensibilità e l’ironia, che sempre si accompagna alla culura, nelle due tavole di Corsia tumorale. Osservazioni personali, esperienze quotidiane, reminescenze e fantasie si incontrano dando vita a personaggi e storie in grado di conquistare. La mostra si può definire completa sotto molti aspetti, abbracciando un percorso fatto di sperimentazioni diverse sia da un punto di vista tecnico che tematico che soddisfa gli appassionati di illustrazione grafica ma soprattutto lo è da un punto di vista emozionale poichè ha tutto ciò che un’esposizione d’arte dovrebbe offrire: la perizia, la curiosità, la condivisione, il mistero.

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6 risposte a “Ulcere Nere”, le visioni grafiche di Andrea Pes all’Exmà di Cagliari

  1. 4ndr34 ha detto:

    grazie per la bellissima recensione giacomo 🙂

  2. ile atzori ha detto:

    Complimenti, Giacomo, una recensione appassionata e accurata! 🙂

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