Brucia la Sardegna. Brucia stretta in una morsa che nessuno sforzo pare riuscire a fermare. Brucia per mani assassine incuranti, senza coscienza, mosse da incomprensibili interessi. Bruciano le anime innocenti degli animali, la selvaggina, il bestiame, i cani pastori accerchiati, senza fuga. Bruciano quelli che tentano di vincere le fiamme, vigili e volontari. Brucia il lavoro passato, presente e soprattutto futuro. Bruciano la pastorizia, l’agricoltura, il turismo. Uliveti secolari, boschi, campi lavorati col sudore di infiniti giorni di fatica. Bruciano, ovili, poderi, case. Brucia la speranza su questa mia terra corrosa dall’ignoranza e dall’inciviltà. Solo lo sgomento più assoluto può fare da corredo alla cronaca di morte e devastazione di questi giorni, per non dire anni, sull’isola. Non mi confortano le immagini dei volontari, della cooperazione, dei vigili del fuoco. Riesco a pensare solo agli animali intrappolati, alla disperazione di chi ha perso tutto, alla paura che insieme al fumo ha soffocato la vita. Invisibili assassini che nell’ombra, con comodità, innescano micce a scoppio ritardato, sempre più pericolosamente vicine alle case, con un disprezzo palese per la vita umana. Lo Stato impotente non può prevedere, arginare, e nemmeno punire questa razza bastarda incendiaria. E noi stiamo a guardare lo sfacelo, sperando di non contare troppi morti e troppi danni, fingendo che la natura col tempo sostituirà le piante e tutto andrà avanti.
fiamme
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Bravo il nostro Giacomino 😉 un’ abbraccio da Pagliacciavò!
hey Marcoooo come stai???
lasciami un tuo contatto mail o tel o skype…ovviamente lo leggerò solo io e non lo approverò pubblicamente 🙂
un bacione