Utrecht, Summer Darkness 2013

Anche questa edizione del Summer Darkness ci ha visto partecipi ed entusiasti. La cittadina di Utrecht è il luogo ideale sia per una vacanza di tutto relax che per un raduno come questo. Come sempre le locations del festival sono 5 quindi dei tanti nomi in cartellone si riesce solo a vedere una parte ma siamo ugualmente contenti. La meritata vacanza comincia con l’arrivo al nostro stupendo appartamento situato a pochi metri dalla piazza del Duomo e dal Tivoli, palco principale dell’evento. Il caldo è tremendo ma resistiamo e facciamo subito una visita al Tivoli dove vediamo le esposizioni d’arte allestite e una performance inserita nel Bal du Masque che apre i lavori del festival. Ci spostiamo dopo all’Hellig dove assisitamo ai live di Xotox, Iszloscope e Ophidian. Che dire di Xotox? Dopo anni riesce ancora a far tremare le pareti e agitare il pubblico, magnifico! Iszloscope è esattamente come mi aspettavo, un amalgama di beat potenti, bassi vibranti, campioni vocali affascinanti e misteriosi. Ophidian è devastazione pura: hardcore pesante che vieta le pause e obbliga al ballo. Le mattinate libere ci consentono anche di fare i bravi turisti e quindi questa volta riusciamo a vedere il Museo Van Gogh di Amsterdam, che mancava alla nostra collezione, che si rivela curato e molto interessante anche se non amo in particolare lui e gli impressionisti. Al secondo giorno di festival vediamo Grausame Tochter, Frozen Plasma, Rotersand, Welle Erdball, Covenant. Ero curiosissimo verso i Grausame Tochter di cui tutte le riviste del settore parlano molto bene e devo dire che, seppure con qualche semplicità, sono efficaci. La frontgirl è strepitosa, bellissima, seducente e sicuramente dotata di nozioni teatrali perchè alla musica electro punk di matrice teutonica che mescola ebm e punk unisce una componente cabaret come la sua illustre conterranea e sfrontatissima Nina Hagen. I Frozen Plasma li ascolto sempre volentieri, sono freschi, orecchiabili e con la loro bellissima “irony” son riusciti anche a commuovermi. Assistiamo agli ultimi brani dei Rotersand per essere in prima fila davanti ai Welle Erdball che come sempre, nonostante la defezione di Plastique sostituita da una timidissima e giovanissima fanciulla visibilmente nel panico, sono stati grandiosi. Il loro sound non stanca mai e ti costringe a ballare come un forsennato: “monoton und minimal, “starfighter”, hoch die fahnen”, “arbeit adelt” alcune tra le hit sparate sul pubblico in delirio. I Covenant, visti tante volte, non danno nulla di più e li abbandoniamo per crollare tra le braccia di Morfeo. Ad Amsterdam facciamo ancora i turisti nonostante ormai abbiamo visto tutti i musei nel corso degli anni, scegliamo itinerari del centro storico come il quartiere ebraico, e facciamo un’istruttiva gita in barca per i canali con una guida folle che a commenti assolutamente politically s-correct affiancava sue osservazioni sul cibo e altri argomenti. Molto divertente. Mi stupisco ogni volta alla vista della cura per il verde, della maniacale attenzione per il design e dalla leggerezza con cui gli olandesi vivono. Persi i fashion show casualmente assistiamo al live di La Lune Noire, un duo inconsistente tra goth rock e metal melodico con l’unico pregio di esibirsi insieme a due graziose donzelle locali. La domenica ci vede impegnati con i live di Extinction Front, dalla Spagna, non  eccezionali ma almeno originali e soprattutto dotati di buonissimo gusto nel loro dj set successivo al live. I Terror Error, una tra le cose piu becere mai viste tanto da farmi vergognare di aver messo il loro brano “domination” in molti miei dj set. Semplicemente ridicoli non fanno assolutamente nulla sul palco se non strillare come ragazzini, alzare il pugnetto al cielo e dire idiozie tipo “i say Terror you say Error”. Pessimi senza appello. A seguire Alien Vampires che ci fanno ballare fino alla morte dei piedi con le loro devastanti hit come “control the universe”. Un live agitato per questo duo italo-inglese che ci lascia soddisfatti.  Ascoltiamo anche i Fabrik C che propongono una robusta ebm carica di synth che ha un suo marchio riconoscibile ma dopo qualche brano siamo costretti a cambiare location per assistere al live degli Apoptygma Berzerk che, seppure con qualche asperità, ci hanno regalato hit vecchie e nuove come “love never dies” e “shadow” insieme ad un personale omaggio di Stephen Groth ai Joy Division con la cover di “love will tear us apart”. Ci resta solo il party di chiusura per salutare tra le danze anche questa edizione insieme agli amici di vecchia data Francesca (resident dj allo Slimelight a Londra), la sempre verde Miss Dixena Savage e quelli nuovi come Francesco degli Alien Vampires, Sergio Delirio (resident dj al Viruss di Barcellona), i ragazzi di Ebm Fanatics e tutti i fortuiti incontri con i gentilissimi partecipanti al festival che non ha mai visto in tante edizioni un solo intoppo o una sola rissa. Solo persone che hanno voglia di divertirsi e stare insieme non solo dall’Olanda ma dal Giappone, dalla Germania, dall’Italia come noi, dal Belgio. E l’anno prossimo ci saremo ancora. Concludiamo il viaggio con l’ultima mattina a disposizione nello stupendo museo degli orologi di Utrecht dove, tra pianoforti meccanici che suonano a tempo, orologi carillon in forma di coniglietto e automi che a ritmo di musica scrivono con inchiostro e piuma d’oca, perdiamo paradossalmente la cognizione del tempo.

       

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