Abbiamo l’Italia che ci meritiamo. Siamo in larghissima parte un popolo di barzellettieri fancazzisti, di gente che se ne sbatte degli altri se non lede il proprio tornaconto, di evasori fiscali, di ignoranti che idolatrano e chiamano star persone ancora più ignoranti basta che siano in televisione in qualche schifoso show fasullo, di furbetti squallidi, di prostitute e mercenari prezzolati capaci di vendersi per 1 euro, di omertosi, vigliacchi, mafiosi, bigotti, finto buoni, speculatori, di stupidi che svendono il loro patrimonio culturale per vane promesse, di bandiere al vento pronte a cambiare direzione seguendo il denaro, di sfigati che per piacere agli altri annullano quel poco di personalità e carattere che hanno pur di trovare appoggio e amicizia, siamo quelli che “ha ragione chi urla di più”, siamo anche ipocriti, pigri, stupidi e servili dinnanzi al potere piccolo o grande che sia, incapaci di memorizzare gli errori precedenti e gli ammonimenti della storia, troppo concentrati sul pettegolezzo e sul calcio per curarci delle condizioni in cui è l’Italia salvo lamentarsi all’infinito per poi non andare a votare o buttare il voto, siamo un’Italia che accetta silenziosamente un’istituzione come Equitalia, che accetta le discriminazioni finchè non toccano personalmente, che accetta di pagare il doppio delle tasse per mantenere la chiesa cattolica e le sue relative attività commerciali, che permette in sede parlamentare che a votazioni fondamentali per la salvezza del paese siano strapagate persone che nella scheda di voto inseriscono come nominativo Valeria Marini o Rocco Siffredi. Siamo un popolo di incapaci e ci meritiamo L’Italia che abbiamo.
Non avrei potuto dirlo meglio ma riassume quello che penso!
ti ringrazio, oggi è una di quelle giornate in cui la mia vena polemica mi ha sopraffatto!
E come ti capisco! Io dico sempre che se il Paese va a questo modo, è perché siamo noi così. Se capisci l’Inglese vai a leggerti alcuni posts sul mio blog. Ce ne sono un paio dove mi riferisco ad una tipologia di personaggi di cui parli tu 😉
si si lo mastico bene…vado subito a spulciare nel tuo blog 🙂
Oggi? è l’età caro arrevexio, è l’età. Baci da orsolina
ahahaha ne sai qualcosa?
Vado ad una festa, ovviamente trovo tante persone. Tante persone vuol dire tante personalità, modi di esprimersi, di rapportarsi e di comportarsi, e fin qui ci siamo. Il luogo, le bevande, il cibo la compagnia sono gli elementi più importanti di ogni festa, io come le altre persone mi esprimo nel mio modo, ho la mia personalità e ho miei gusti. La Vodka al melone non mi piace, mi piace il vino; la frutta secca non mi piace, preferisco formaggi e salumi; non amo la musica dei rappusa finti gangsta, mi piace Lucio Dalla. Ora se io mi concentro sulle cose che non mi piacciono quella festa farà schifo, per me. Quando il mio amico Daniele mi chiederà: “Beh Ste com’era la festa?” ” Bah Dani una mezza cagata, Vodka come se fossimo alla festa di quinta superiore, stuzzicchini da compleanno, e gente piatta”. Daniele poi parlerà di quella festa con altri e tutti verranno a sapere che è stata una festa di merda. Ma se avessi menzionato ache gli aspetti positivi allora il mio amico Daniele non si sarebbe fatto influenzare dal mio giudizio, e se io avessi osservato la situazione, provando a parlare con quelle persone apparentemente piatte, chiedere del vino… insomma se non mi fossi fermato alle apparenze magari avrei trovato il modo di divertirmi.
Che storia orrenda sarebbe stata quella di Star Wars se ci fosse stato solo il Lato Oscuro della forza, per fortuna c’era anche quello Luminiso di lato. Nel tuo discorso c’è solo il Lato oscuro, non viene menzionato nessun aspetto positivo della società italiana. Non sono in disaccordo con te, trovo solo che fosse tuo dovere scrivere e parlare anche degli aspetti Strapositivi. Queste osservazioni che fai le ho sentite e lette tantissime volte, in forme diverse, e mi chiedo: la ripetitività in comunicazione è positiva? è pedante, il concetto perde di intensità e la sua importanza viene annullata; mi piace giocere con le metafore e te ne propongo un altra: le pennete al sugo son buone, ma se le mangi tutti i giorni poi le stufi e il tuo piacere nel mangiarle non sarà più lo stesso, stessa cosa avviene con i concetti ripetuti 100 volte, e poi altre 100, e poi 10, e poi 1000…
Ovunque la gente si lamenta, utilizzando anche il mezzo internet, quindi penso ad uno studente che vuole fare le Erasmus a Forlì e arriva a leggere un articolo simile al tuo, come lui così tanti altri… che idea si faranno tutte queste persone? La stessa che si è fatto il mio amico Daniele su quella festa. Trovo che articoli incompleti come questi siano nocivi anche dentro un cassetto della scrivania nella casa in campagna di zia Rosaria.
Saluti, Stefano Melis
ciao Stefano, rispondo a questo messaggio ma è valido per entrambi i post che mi hai commentato. Intanto grazie, un bel commento lungo ed esaustivo che condivido in parte. Lo condivido solo in parte perchè non scrivo sul corriere della sera ma sul mio blog personale e se gli aspetti che mi colpiscono di più dell’attuale Italia sono negativi non “devo” (parola da te usata) affatto sforzarmi di vedere cose che non vedo. Non sono un pessimista di natura o un negativo a tutti i costi ma sono stufo di cercare scuse e giustificazioni con il lanternino per illuminare il porcile in cui viviamo e che anche al buio si vede benissimo. Non posso certo condividere il tuo parere quando in modo retorico chiedi se la ripetizione in rete è utile. Non mi pongo neanche il problema, dato che, come sopra, si tratta delle mie riflessioni sul mio blog e quindi senza alcuna pretesa di essere incredibili rivelazioni o legge….ci mancherebbe; ricordo però che la mia insegnante di latino era solita dire “repetita iuvant” quindi chissà. E’ carina la metafora della festa che hai usato ma non la sento mia, almeno non in questo frangente. pertanto povero studente che decide di fare l’Erasmus a Forlì! Scherzi a parte so bene che in italia c’è gente che lavora (sono uno di quei fortunati) e che ci sono cose per cui vale la pena di alzarsi la mattina ma ora siamo alla frutta, anzi all’ammazzacaffè. Ad maiora
Non è vena polemica. E’ solo un bel mondo interiore, fatto di educazione, onestà, cultura, che ti rende una “brava persona” (quanto amo questo termine così caduto in disuso) e che non può tollerare che tanta parte del nostro paese si comporti in maniera così becera. Continui a essere una delle persone che mi piace di più leggere!
ma grassssie…
tutto ciò che mi sta circondando attualmente mi disgusta al punto da farmi venire voglia di ritirarmi in un eremo..
non dimentichiamo: “quelli che fanno la rivoluzione su Facebook”
verissimo…ho lanciato talmente tanti strali su FB che non lo ho menzionato ma hai detto una cosa tristissima ma purtroppo vera.
Ah… siete così? 😛
ahahahaha che fai ti tiri fuori? 🙂
Mancava un fondamentale tratto italico: “ad esser così son solo gli altri, mica io” 😉
ahahaha vedi la fretta…mi son dimenticato il tratto fondamentale
e le istituzioni, caro amico, sono lo specchio di quello che siamo diventati.
Io non ricordo un momento da rimpiangere al posto di questo: non ricordo un’italia (il minuscolo è voluto, non amo la retorica patriottarda) migliore, forse perché la mia infanzia ha visto già lotte di che perdeva il lavoro, ha sgranato gli occhi senza capire sul terrorismo e l’arrembaggio degli edonisti reganiani, sarà perché il bello vero dell’Italia, e qui la maiuscola ci sta, risiede in chi lavora con passione e competenza anche per le chiappe di chi ha come massimo orizzonte l’iPad come status symbol… (de che poi….), sta nella pulizia dello stupore di chi ama le cose semplici e i sentimenti sinceri (anche di rabbia, frustrazione… non solo quelli positivi), di chi si fa un mazzo tanto sapendo di avere come avversari i mulini a vento, perché crede che sia giusto dare un contributo qualificato (quale che sia la qualicfica) alla collettività e che vive la comunità come un’occasione per riconoscersi e imparare…. sarebbero tante le cose da dire, e non vogliono essere la risposta al tuo sfogo, che peraltro condivido in pieno…. vogliono essere soltanto il segno di una ricchezza umana che ci accomuna e che vogliamo valorizzare sempre e comunque.
Dici cose vere, come sempre. E quando poi mi sento tacciare di qualunquismo sorrido perchè ringrazio di essere ancora in grado di indignarmi piuttosto che voltarmi dall’altra parte facendo finta di niente.