Tornare a Berlino dopo qualche anno è emozionante, non solo per la radicata voglia di allontanarsi dalle angustie italiane e prendere una boccata d’aria, ma anche e soprattutto per la sua offerta incredibile che spazia dalla cultura al cibo, dalla natura alla vita notturna. Mi accoglie una nevicata stupefacente: una città agibilissima anche sotto la neve ma che assume toni poetici e fiabeschi. Alberi, cimiteri, le statue della cattedrale, tutto si cristallizza in un bianco accecante. Tante le cose da vedere e da rivedere, troppe per soli cinque giorni. Torno volentieri all’Hamburger Banohf che ha ampliato notevolmente la sua struttura includendo un piano interrato che si rivela una galleria enorme piena di spazi dedicati agli artisti degli anni ’80 tedeschi come Martin Honert. Niente che mi spezzi il cuore ma qualcosa lascia il segno.Belle alcune soluzioni della bipersonale di Nina Cannel e Rolf Julius installazioni sonore felici in pochi esemplari e tanto “strano per essere strano nel resto”, mentre gli equilibri pittorici di Julius mi hanno piacevolmente colpito. Torno anche a vedere la Topografia del Terrore, ex quartier generale della Gestapo, ora museo memoriale che racconta l’ascesa del nazionalsocialismo attraverso documenti, foto e testimonianze. Meraviglioso anche il monumento all’Olocausto coperto dalla neve, se possibile reso ancora più drammatico ed enigmatico dalla coltre bianca. Dal momento che con noi in viaggio c’era anche Samuele, che non aveva mai visto Berlino, abbiamo ritenuto opportuno mostrargli anche Postdamerplatz, Kurfurstendamm, le porte di Brandeburgo, il Reichstag, la cattedrale, l’isola dei Musei, Alexander Platz. Stupenda e commovente la mostra fotografica all’aperto intitolata Diversity Destroyed dedicata a tutti i perseguitati dal regime nazista per loro diversità: intellettuali illustri, partigiani, omosessuali, avversari politici, stranieri. Io e Francesca visitiamo anche l’incredibile museo della Storia Tedesca, che necessita assolutamente di un secondo round perchè veramente troppo vasto, struttura che racchiude le origini dei primi stanziamenti dei germani e dei celti, passando per il medioevo e tutte le epoche fino alla contemporaneità con un’infinita serie di reperti archeologici, ricostruzioni, testimonianze video. Il venerdi notte andiamo a ballare al Tresor, il club più bello che io abbia mai visto in tutta la mia carriera: un vecchio caveau sotterraneo pieno di tunnel, con impianto audio/luci spettacolare e tanta gente felice che balla in perfetta armonia: niente risse, niente collassi, solo divertimento. Il sabato ci vede completamente assorbiti dal festival Etropolis: alcune tra le più note e amate bands ebm e industrial riunite per una serata di puro divertimento. Ho visto: Welle Erdball, Grendel, Daf, Noisuf X, X-rx, Winterkalte, gli inutili Nachtmar per poco tempo per fortuna e un paio di brani dei Covenant. Manco a dirlo i Welle Erdball si confermano grandissimi artisti: intrattengono con la loro elettronica piena di influenze techno, anni ’80, anni ’60 mescolando tendenze e look per uno show che è pura adrenalina, salutato da un’ovazione tale da far tremare le pareti. Anche i Winterkalte, possenti e devastanti, meritano la menzione d’onore. Promossi a pieni voti anche i Noisuf X, un po’ lenta l’esaibizione dei Daf, ai limiti del risibile quella dei Nachtmar, senza infamia e senza gloria i Grendel, divertenti gli X-rx, ottimi per bruciare calorie. Piedi e gambe iniziano ad abbandonare il resto del corpo provati dal camminare continuo per musei, per le vie dello shopping alternativo e per le serate. Ma noi resistiamo a tutto e andiamo al Mauerpark, ex linea della morte, che oggi ospita un bel parco pieno di bimbi che giocano con gli slittini, cani che corrono nella neve e un mercatino che comprende antiquariato, abbigliamento, musica e tantissimo handmade. Il rientro in patria avviene dopo quasi 24 ore di viaggio e dopo la notte trascorsa al Dunker, storico club gothic, nel quartiere di Pankow, tra i club più buii in assoluto, dove in pista si ballano i classici della dark wave: Bauhaus, Sisters of Mercy, Cure. Una grande città, pulita, rispettosa, sicura e ordinata. Un luogo pieno di stimoli e possibilità a basso costo. La cultura è alla portata di tutti: dai laboratori d’arte alle tante mostre fino ai concerti e agli spettacoli teatrali. Vielen danke.
Berlin uber alles…
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