Il paese che tollera la violenza, che chiude gli occhi di fronte alla sofferenza e non protegge i suoi figli più deboli è destinato all’oblio. E aggiungerei a ragione, la gente merita di estinguersi. Nella turistica, accogliente, solare Sardegna, in cui sempre meno mi riconosco, un gruppo di balordi ha massacrato una povera anatra a bastonate, distrutto il suo nido e le venti uova che stava covando. Certi di rimanere impuniti, con la complicità intanto di chi sicuramente ha visto o sentito e non dice nulla, e, ancora di più, protetti da uno stato italiano che sulla carta condanna (a pene ridicole) ma in pratica addirittura protegge questa gente continuano a verificarsi episodi assurdi come questo. Forse se ci fossero pene esemplari, se i giornali pubblicassero le foto e i nomi di questa feccia umana ci penserebbero due volte. Non avrei alcuna esitazione se dovessi essere io a valutarli: nella migliore delle ipotesi li sbatterei in una cella per il resto dei loro giorni, più probabilmente li indirizzerei verso la compostiera. E lo stato dove è? Come ci tutela? Perchè se io dovessi riconoscere o scoprire chi è stato e giustamente lo gonfiiassi di sberle fino a che neanche la madre sarebbe in grado di riconoscerlo, finisce che in galera io ci vado e mi tocca pure pagare i danni a sti pezzi di merda. Una bella iniezione letale. E che le madri si vergognino di aver dato vita a mostri come questi.
decadenza
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